Ancora una volta stiamo assistendo al teatrino assurdo tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana sulla questione “attraversamento passeggeri nello Stretto”. Il solito teatrino messo in scena per non far ridere nessuno e di cui a farne le spese sono sempre e solo i cittadini siciliani e calabresi. Il rischio, questa volta, è che per attraversare lo Stretto essi debbano ricorrere addirittura alle pinne.
Ma andiamo con calma.
La questione dei treni a lunga percorrenza e del trasporto veloce dei passeggeri da una sponda all’altra dello Stretto continua ormai a rimanere un tema caldissimo nella nostra Sicilia. Un tema a cui, più e più volte, abbiamo cercato di dare voce attraverso interrogazioni ed atti, da Messina a Roma.
Oggi, mentre mi trovo in Veneto con la Commissione Antimafia, è giunta a Roma l’ennesima risposta sconcertante da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La questione era quella del trasporto passeggeri tra Sicilia e Calabria, elemento essenziale per garantire la continuità territoriale. Il servizio, per tutto l’anno 2014, dopo lo scioglimento del Consorzio Metromare, era stato affidato alla stipula di un nuovo contratto tra la società Bluferries e lo stesso Ministero.
Poco prima della scadenza del 31 dicembre, avevo chiesto urgentemente di intervenire per garantire fondi e stanziamenti per i prossimi 3 anni, senza quell’odioso sistema di proroghe su proroghe che non garantisce nulla se non un perenne stato di precarietà e preoccupazione. E lo stesso Ministero si impegnava in tal senso per la pubblicazione di un bando di gara.
Un mese fa, attraverso un’altra interrogazione (numero 5/04655), avevamo anche chiesto di prendere in considerazione l’idea dell’affidamento del servizio di trasporto a una società diretta a partecipazione statale.
La risposta all’interrogazione esposta dal PortaVoce del MoVimento 5 Stelle Alessio Villarosa è arrivata oggi ed è sostanzialmente questa: a febbraio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando relativo alla concessione del servizio.
Il bando scadeva ieri e, ovviamente, ancora non si sa nulla né si sa se il servizio verrà effettivamente garantito.
Si “naviga” a vista, insomma. Eppure a noi sembra tutto paradossale! Se il Ministero ha fatto quello che poteva fare, le ultime prese di posizione di Rfi cozzano con ciò che è accaduto. Fino ad un mese fa, infatti, i vertici di Rfi paventavano la soppressione dei treni a lunga percorrenza affermando che “la modernità passa dal trasporto su mezzi veloci dei passeggeri, una volta scesi dai convogli ferroviari”.
Ma a quali mezzi veloci si riferivano se il bando era stato appena pubblicato e non si aveva notizia di nulla? Viene da domandarsi se Rfi e Ministero si interfaccino mai tra di loro.
Dubbi e domande a cui cercheremo di avere risposte immediate. Mentre al momento l’unica certezza è che i cittadini sono stanchi, e noi pure.