La democrazia si misura dai diritti dell’opposizione. Ieri l’ultimo diritto dell’opposizione è stato revocato. Ieri è morta la democrazia. Apprenderlo è brutto, ma viverlo in prima persona è orribile.
Per la prima volta nella storia della Repubblica un Presidente della Camera, la Boldrini, ha applicato la ghigliottina (o tagliola, è lo stesso), ovvero ha impedito all’opposizione di svolgere il proprio legittimo ruolo, garantito dalla Costituzione.
Vedrò, con questo articolo, di spiegare come sono andate le cose.
EMANAZIONE DEL DECRETO E FASE OSTRUZIONISTICA
Il Governo ha emanato il decreto IMU-Bankitalia (che spiegherò più avanti) che, come ogni decreto, decade dopo 60 giorni. Le due Camere lo hanno consultato per troppo tempo, così è stata messa la fiducia per impedire al Parlamento di apporre modifiche al testo e non far decadere il decreto. Questa è una mossa fortemente antidemocratica a cui comunque gli italiani si sono abituati…
Ma esistono vari modi di fare ostruzionismo. Uno di questi è presentare e discutere un numero di ordini del giorno pari al numero di deputati del gruppo parlamentare. Nel nostro caso 106 odg. Ogni deputato a questo punto può intervenire 5 minuti sul complesso degli ordini del giorno (VIDEO mio intervento), 5 minuti in dichiarazione di voto del proprio ordine del giorno (VIDEO mio intervento) e 10 minuti per dichiarazione di voto del decreto stesso, arrivando a 20 minuti a testa. 20 x 106 = 2120 minuti ovvero appena 35 ore e 20 minuti. Con la ghigliottina hanno impedito di farci fare le dichiarazioni di voto finali da 10 minuti. Capite bene comunque che uno sforzo così grande paga davvero poco: appena un giorno e mezzo.
DECRETO IMU-BANKITALIA
Eppure questo giorno e mezzo avrebbe permesso di far decadere un decreto vergogna. Il decreto IMU-Bankitalia infatti, dietro lo zuccherino dell’annullamento della seconda rata dell’IMU, nasconde il mantenimento della mini IMU e un regalo di 7,5 miliardi delle riserve della Banca d’Italia alle banche private. Noi abbiamo fatto ostruzionismo per evitare questo, sapendo di poter annullare l’IMU con altri provvedimenti. Per evitare che in un periodo di crisi così forte venisse fatto un regalo del genere e del tutto arbitrario alle banche private. Le vergogne non si fermano qui, infatti le quote di Bankitalia verranno moltiplicate non potendo superare il 3%. Unicredit e Intesa hanno oltre il 50% quindi dovranno mettere sul mercato la parte eccedente. Qui viene il bello: se dopo 36 mesi nessuno si compra queste quote le dovrà ricomprare, per legge, la Banca d’Italia, regalando quindi altri soldi alle banche private(!) che potranno inoltre godere del 6% sugli utili, una percentuale altissima, soprattutto se applicata ad un capitale di 7,5 miliardi di euro.
C’è dell’altro: la clausola di nazionalità, che dovrebbe impedire alle banche straniere di acquisire queste quote, non impedisce che le nostre banche vengano acquisite da gruppi esteri, con la conseguenza che i soldi delle riserve della Banca d’Italia vadano fuori dal territorio nazionale.
Dimenticatevi di poter rendere nuovamente pubblica la Banca d’Italia dopo questo decreto. Scordatevelo.
29 GENNAIO 2014 – LA MORTE DELLA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE
Il 29 mattina siamo tornati in Aula per continuare il legittimo ostruzionismo. In teoria potevano indire la seduta fiume il giorno prima e farci stare lì tutta la notte. Invece no. Ieri ci hanno fatto finire di discutere e votare tutti gli ordini del giorno, hanno permesso ad una persona per gruppo di esprimere la propria dichiarazione di voto e hanno indetto una conferenza dei capigruppo. Al termine della conferenza la Presidente Boldrini, eletta con SEL ed evidente garante della sola maggioranza, applica la ghigliottina con una velocità esagerata e senza dare la parola a nessuno, nemmeno per richiamo al regolamento che, per chi non lo sapesse, è la richiesta di intervento che ha la priorità su tutto in Aula. A questo punto buona parte del gruppo M5S, con un simbolico bavaglio alla bocca e le mani alzate, va ad occupare i banchi del governo come protesta non violenta, senza nuocere a nessuno (a meno che tu non sia un banco del governo, certo). È in questa circostanza che il Questore, un deputato eletto dall’Assemblea per “vigilare sull’applicazione delle norme che regolano i lavori della Camera”, Dambruoso ha picchiato la PortaVoce Loredana Lupo. Ecco il video:
Mi raccomando, continuate a leggere la Repubblica, dove il giornalista(?) Francesco Merlo definisce Loredana Lupo la lupa(!). Sono senza parole, davvero… L’articolo lo leggete QUI e se avete visto il video sopra vi farà vomitare.
Dopo, forse ancora più grave, ci hanno urlato FASCISTI. Assurdo… Ci imbavagliano, eliminano l’opposizione e ci chiamano pure fascisti. Non solo, hanno pure cantato “Bella ciao“. Quelli del PD! Hanno regalato 7,5 miliardi di euro alle banche e hanno cantato “bella ciao”. Mi sono vergognato per loro. Mi sono vergognato perché o non sapevano cosa cantavano o non sapevano cosa votavano.
Finita la scena indegna siamo usciti dall’Aula. Qualche collega ha anche pianto per questo sopruso. Ha pianto da cittadino italiano, non da deputato. Tutti i cittadini dovrebbero piangere per la gravità di ciò che si è consumato ieri.
30 GENNAIO 2014 – DITTATURA IN COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI E IN GIUSTIZIA
Stamattina si è consumato un altro dramma in Commissione Affari Costituzionali dove il Presidente Sisto (FI) ha indetto una votazione nel modo più antidemocratico che esista per un argomento delicato come la legge elettorale. Ormai sembra diventata la prassi. DOVETE SAPERE come vanno le cose qui dentro. DOVETE SAPERE chi e come fa le leggi che condizionano la nostra vita. Ecco qui un altro bel video (pirata):
Vi invito anche a leggere il post molto esplicativo pubblicato sul nostro sito, Parlamento 5 Stelle.
In Commissione Giustizia le cose non sono andate meglio. La Presidente Ferranti (PD) ha convocato una moltitudine di commessi per far andare avanti i lavori. Immagino l’abbia fatto per proteggere noi del M5S dai deputati picchiatori della maggioranza… In questa sede abbiamo chiesto le dimissioni del deputato Dambruosio, commissario in Giustizia. Per tutta risposta il capogruppo PD in commissione, Verini, ha pensato bene di esprimere solidarietà a Dambruoso e non alla Lupo.
Benissimo. Oggi abbiamo disertato i lavori in Aula e nelle Commissioni, salvo quelle in cui sta passando il decreto destinazione Italia (Finanze e Attività Produttive). In Commissione Antimafia, vista la delicatezza della commissione, ho partecipato all’Ufficio di Presidenza, disertando poi l’audizione della Cancellieri.
Tra un’ora ci riuniremo in Assemblea e decideremo il da farsi. Ci aggiorniamo tramite social.
Ora dobbiamo stare uniti perché da soli, qua dentro, a subire questi soprusi non ce la possiamo fare.