Fino alla fine ho sperato di non dover fare questo appello a forze politiche, esponenti dei partiti e amministratori, anche locali. Pensavo che non fosse necessario, ma purtroppo è diventato doveroso.
In questi momenti durissimi e fatidici per l’Italia, mentre medici e personale sociosanitario si battono in trincea come soldati per salvare vite umane; mentre altre importanti figure sono in prima linea per garantire i servizi essenziali ai cittadini; mentre gli stessi italiani stanno stravolgendo le loro abitudini e rinunciano ogni giorno a piccole e grandi cose. Mentre c’è un intero Paese che lotta per la vita e la normalità, NON È TEMPO DI FARSI LA GUERRA. Perché in guerra ci siamo già, tutti dalla stessa parte: contro un nemico spietato, ma non invincibile. Un nemico che possiamo sconfiggere e sconfiggeremo, ma solo restando uniti e facendo il nostro dovere seriamente.
Non è tempo di smanie comunicative, disinformazione o propaganda politica. Non è tempo di puntare il dito, lanciare accuse o sparare a zero contro tutto e tutti. Di bombardare i cittadini con messaggi che non hanno altri effetti se non generare paura e destabilizzare. Così si fa il male dell’Italia, non il bene. Così, invece di supportare il Paese, lo si logora. La politica interpreti il suo senso più alto, e faccia ciò per cui esiste: servire la collettività.
Riflettiamoci, per favore. Non è il momento di dire ‘io lo faccio meglio di te’, ma ‘facciamolo assieme’. E di farlo davvero, senza perdere tempo. Dividendosi i compiti, scambiandosi strumenti e informazioni, tutelandosi a vicenda. Ognuno nel suo ruolo, ognuno con le ‘armi’ che ha a disposizione.
Per quanto mi riguarda, continuo a impegnarmi come questore della Camera, coordinandomi con i miei colleghi per garantire la sicurezza a Montecitorio. Come deputato della Repubblica, proseguo nell’esame dei testi che approdano in Parlamento. Come portavoce messinese, tengo alta l’attenzione sul territorio, intervenendo – come ho già fatto – sulle questioni di mia competenza. Questo è il mio compito e lo porto avanti.
Chiediamo agli italiani senso di responsabilità, disciplina e rispetto delle regole, ma i primi a dover dare l’esempio siamo noi. E allora diamolo: siamo rappresentanti delle Istituzioni. Per farcela tutti assieme dobbiamo prima stare, tutti assieme, dalla stessa parte.
Questa è una guerra con un solo nemico e 60 milioni di alleati. Coraggio, avanziamo compatti.