Ricordiamo Peppino Impastato a 44 anni dalla sua tragica uccisione

9 Maggio 2022

Questa mattina sono stato a Cinisi per ricordare Peppino Impastato nell’anniversario della sua morte. 

È stata davvero una forte emozione poter vivere di persona, insieme all’amico Giovanni, fratello di Peppino, lo spirito di questa giornata e ricordare il coraggioso esempio di vita di Peppino.

Dopo la brutale uccisione di Peppino Impastato, avvenuta nel 1978, iniziò un lungo e doloroso cammino per la mamma Felicia, i parenti e gli amici di Peppino. Le ipotesi investigative sulla sua morte erano due: o suicida o terrorista. 

La giustizia arrivò molti anni dopo, nel 2002, con la condanna del boss Tano Badalamenti che era stato il mandante del suo omicidio e del quale Peppino denunciò le collusioni tra istituzioni e mafiosi pubblicamente con le trasmissioni di Radio Aut. Un punto di svolta, in questo percorso, è stato sicuramente rappresentato dalla presenza della delegazione della Commissione parlamentare antimafia a Cinisi che ha portato alla relazione approvata dalla Commissione nel 2000, nella quale si ricostruivano i depistaggi. Possiamo dire, dunque, che il Parlamento ha avuto un ruolo importante nell’accogliere la ricostruzione della verità, gridata fin dal primo momento da chi Peppino lo conosceva.

E il casolare in cui ci siamo ritrovati oggi per ricordarlo, dove lui è stato ucciso, non può che essere considerato il simbolo di questa lotta per la verità e la giustizia che si è protratta per oltre 24 anni.

Oggi, però, alla presenza di tantissimi ragazzi abbiamo voluto soprattutto ricordare la storia di coraggio di Peppino, che da ragazzo durante la trasmissione Onda Pazza, denunciava i mafiosi e i collusi con un linguaggio rivoluzionario, con l’uso della musica, dell’ironia e della satira. 

E partendo dalla sua storia, ho voluto lanciare un messaggio importante ai ragazzi, il messaggio che ci ha lasciato Peppino e che vive ancor oggi: non bisogna cedere alle semplificazioni contro le istituzioni, che portano all’indifferenza verso il bene comune. La disaffezione verso le istituzioni fa comodo a molti. Le istituzioni le fanno le donne e gli uomini e, come tali, hanno il continuo bisogno di energie nuove e sani principi, hanno bisogno dell’impegno, delle competenze e del coraggio dei nostri giovani. 

Peppino ha sempre lottato nella speranza di un cambiamento e nella determinazione a costruire un mondo migliore. Così dobbiamo fare anche noi, senza demoralizzarci dinanzi alle difficoltà.

Ringrazio Giovanni Impastato per avermi coinvolto in questa giornata e ringrazio i ragazzi che sono giunti da tutta la Sicilia per vivere questa giornata, nel segno della memoria e dell’impegno. 

Visualizza il video dell’intervento qui.

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