Il 25 aprile assume quest’anno un significato profondo per chi, come me, non ha vissuto sulla propria pelle gli anni del fascismo e non ha combattuto contro l’oppressore per Liberazione dell’Italia.
Assume un significato più profondo perché, a partire dalla Liberazione, l’Italia ha iniziato il suo cammino nella libertà che ci ha permesso fino a oggi di vivere in pace e sotto la protezione della nostra Carta Costituzionale, una tra le più importanti eredità della Resistenza e della Liberazione. Senza la Resistenza, senza l’opposizione e la lotta contro il sopruso e l’occupazione straniera, non sarebbe stata possibile la Costituzione, radice della Repubblica di tutti.
In questi oltre settant’anni di pace e di democrazia e legalità costituzionale, siamo stati abituati a vivere la libertà come se fosse un nostro diritto acquisito, come se le guerre e i soprusi fossero ormai un ricordo lontano del passato, una storia troppo vecchia per ripetersi. Ma è proprio l’invasione dell’Ucraina e l’esistenza di un conflitto crudele nel nostro continente a farci aprire gli occhi, a scuotere le nostre coscienze. Il conflitto ucraino così vicino a noi, infatti, ci impedisce di festeggiare la nostra Festa della Liberazione senza un confronto o un pensiero a quel popolo che oggi soffre un’occupazione ingiusta.
Abbiamo visto in questi mesi le immagini di donne e uomini al fronte, abbiamo visto bambini fuggire in Paesi sconosciuti per trovare riparo e salvezza, famiglie intere vivere in bunker sotterranei per non lasciare la propria terra. Ed è propri nelle loro storie che oggi, a distanza di 77 anni, ritroviamo le nostre storie, le storie degli italiani che hanno fatto la Resistenza. A loro oggi rivolgiamo il nostro ricordo e il nostro più profondo ringraziamento e continuiamo a onorare il loro sacrificio per la nostra Patria e la nostra Libertà. Li onoriamo nel tricolore e in questa Festa, festa di di tutti gli italiani.
Buon 25 aprile!