Con il Movimento 5 Stelle al Governo il nostro Paese è più credibile a livello internazionale. A confermarcelo è la classifica 2021 di Transparency International sull’indice di percezione della corruzione. L’indice di Percezione della Corruzione di Transparency International misura, in particolare, la percezione della corruzione nel settore pubblico e nella politica in numerosi Paesi di tutto il mondo.
In un solo anno, l’Italia ha guadagnato tre punti in classifica rispetto al 2020 e quattordici punti in nove anni, registrando un graduale ma significativo aumento rispetto al passato. Secondo il report, la credibilità internazionale dell’Italia si è rafforzata in quest’ultimo anno anche per effetto degli sforzi di numerosi stakeholder del settore privato e della società civile nel promuovere i valori della trasparenza, dell’anticorruzione e dell’integrità.
Si tratta di un buon risultato di cui come Movimento 5 Stelle dobbiamo essere fieri. Il progresso dell’Italia, infatti, si registra proprio negli anni in cui il Movimento 5 Stelle è al Governo, premiando il lavoro di contrasto alla corruzione che stiamo portando avanti. In questi anni, abbiamo introdotto misure fondamentali nella lotta alla corruzione, come lo Spazzacorrotti, realizzato dall’allora Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, e la legge sul Whistleblowing.
Con lo Spazzacorrotti (legge n. 3 del 2019) abbiamo dato vita a una riforma di portata rivoluzionaria, storica, che ha riformato il comparto del codice penale relativo ai delitti contro la pubblica amministrazione inasprendo le pene per taluni reati e intervenendo anche sul fronte investigativo e processuale. Tra le novità introdotte dallo Spazzacorrotti vi è l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per corrotti e corruttori; l’impossibilità di applicare ai condannati per i reati contro la PA come corruzione, concussione e peculato, l’assegnazione al lavoro all’esterno, i permessi premio e le misure alternative alla detenzione; la non punibilità per coloro che, pur avendo commesso tali reati, li denuncino volontariamente; l’introduzione dell’agente sotto copertura; la pubblicazione di donazioni e donatori ai partiti politici sopra di 500 euro.
Abbiamo introdotto, inoltre, anche la legge sul whistelblowing, a prima firma della collega Francesca Businarolo, che permette ai lavoratori, sia pubblici sia privati, che nella loro attività si imbattono in un illecito o in un abuso, di segnalarlo e di essere protetti dal rischio di subire ritorsioni o addirittura perdere il proprio posto di lavoro. Infatti, il dipendente che segnala o denuncia all’autorità competente le condotte illecite o di abuso di cui sia venuto a conoscenza in ragione del suo rapporto di lavoro non può essere soggetto a sanzioni, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altre misure organizzative che abbiano un effetto negativo sulle condizioni di lavoro. Tuttavia, come segnala il direttore di Transparency International Italia Giovanni Colombo, vi è il ritardo dell’Italia nel recepimento della Direttiva europea 2019/1937 sul tema del whistleblowing, i cui termini sono scaduti a dicembre 2021, che consentirebbe di completare la disciplina contenuta nella legge 179/2017.
Il risultato relativo all’indice di percezione della corruzione, seppur positivo, non può però arrestare il nostro percorso nella lotta alla corruzione. Dobbiamo continuare a impegnarci in tutte le sedi istituzionali e lavorare per garantire un Paese meno corrotto, più trasparente e giusto.