La sera del 26 gennaio 1979 Mario Francese, giornalista siciliano, veniva assassinato per mano della mafia.
Sono passati quarantatré anni da quel tragico omicidio ma il ricordo di Francese rimane vivido, impresso nella mente, così come l’ammirazione per il suo lavoro e la sua grande professionalità. Mario Francese intuì, con particolare acume, l’evoluzione dei clan di Cosa nostra e, con coraggio, ne descrisse la scalata nei suoi articoli giornalistici. La sua penna diventò, quindi, mezzo di denuncia del crimine organizzato.
Mario Francese pagò con la vita l’impegno profuso nella lotta alle mafie. Rinnovarne la memoria significa non solo onorare il suo ruolo ma anche trarne un esempio virtuoso di giornalismo d’inchiesta e informazione libera.