La riconversione ad uso sociale dei beni confiscati alla criminalità rappresenta un segnale di riscatto per il nostro Paese e per i nostri territori. Combattere le mafie implica necessariamente anche aggredire i capitali illegali e criminali, bonificarli e trasformarli in presidi di legalità, punti di incontro e occasioni di collaborazione tra Istituzioni, parti sociali e cittadini.
Per questo motivo, nel pomeriggio di oggi ho scritto ai Sindaci dei Comuni della Provincia di Messina, per informarli delle opportunità offerte dall’Avviso pubblico per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie.
Qualche settimana fa, infatti, l’Agenzia per la Coesione territoriale ha disposto la proroga al 28 febbraio 2022 dei termini per la presentazione delle domande di partecipazione all’Avviso pubblico da parte degli Enti territoriali. Si tratta di un’ottima occasione per i nostri Comuni, grazie alla quale possono avanzare le proprie proposte progettuali finalizzate al recupero, alla ri-funzionalizzazione e alla valorizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata.
Il Bando stanzia complessivamente 250 milioni di euro, destinati alla realizzazione di almeno 200 proposte progettuali. I progetti possono prevedere la riqualificazione di intere aree o la valorizzazione di beni confiscati alle mafie, attraverso opere di demolizione e ricostruzione, di ristrutturazione e adeguamento per la restituzione alla collettività e il reinserimento di tali beni nel circuito legale dei territori di appartenenza.
Con queste risorse, rientranti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, possiamo realizzare sui nostri territori percorsi virtuosi nel recupero di beni confiscati alle mafie, a beneficio della collettività e delle nuove generazioni.