Negli scorsi giorni ho presentato un ordine del giorno al Decreto Recovery, assieme al collega Marco Bella che ne è il primo firmatario, per chiedere al Governo di destinare parte delle risorse del PNRR al settore della ricerca e, in particolare, alla valorizzazione economica e giuridica dei ricercatori.
Ad oggi, infatti, i dirigenti di ricerca e i ricercatori di primo livello, risultati idonei nel concorso conclusosi a ottobre 2021, rischiano di non poter più svolgere le loro mansioni per mancanza di risorse finanziarie che consentirebbero lo scorrimento delle graduatorie. Parliamo di figure professionali preziose nel campo della ricerca, che per anni hanno prestato servizio e hanno condiviso il loro inestimabile patrimonio di competenze e conoscenze nel principale ente pubblico di ricerca italiano senza un adeguato riconoscimento economico e giuridico. Il Decreto Recovery, in discussione alla Camera, può rappresentare una concreta opportunità per riconoscere merito all’attività dei nostri ricercatori. Con gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza il nostro sistema universitario e della ricerca potrà compiere grandi passi in avanti.
L’attenzione del Movimento 5 Stelle verso la ricerca è e rimarrà sempre massima, come sempre. Lo dimostrano le battaglie portate avanti per questo settore come la stabilizzazione dei ricercatori precari del CNR e l’incremento delle risorse destinate agli enti di ricerca.
Siamo convinti che finanziare la ricerca significhi rilanciare il nostro Paese e proiettarlo nel futuro.