Sono stato a Taranto in occasione della manifestazione organizzata dal “Comitato 12 Giugno Vittime del Lavoro, del Dovere e del Volontariato” in ricordo delle donne e degli uomini che hanno perso la vita nei luoghi di lavoro
Ecco il testo integrale del mio intervento:
Sono qui oggi, in rappresentanza della Camera dei deputati. A tutti i rappresentati istituzionali e religiosi che hanno aderito all’invito, a tutti i cittadini questa mattina presenti, porto i saluti del Presidente della Camera Roberto Fico, che ringrazio per la sensibilità sempre manifestata sui temi sociali e di attualità, e dell’Ufficio di Presidenza tutto
Permettetemi di ringraziare il “Comitato 12 Giugno Vittime del Lavoro, del Dovere e del Volontariato” che nella persona del Presidente, Cosimo Semeraro, promuove ogni anno questo significativo ed emozionante momento.
Un evento organizzato insieme alle famiglie dei due giovani lavoratori deceduti in circostanze simili, a distanza di 7 anni, per il crollo della gru su cui stavano lavorando.
Un’occasione importante sia per onorare chi ha perso la vita nei luoghi di lavoro e per richiamare l’attenzione sul fenomeno, purtroppo preoccupante e tendenzialmente in crescita, delle morti e degli infortuni nei luoghi di lavoro
Questa giornata è dedicata a tutte le donne e gli uomini che hanno perso la vita mentre lavoravano. Ma soprattutto è dedicata alle loro famiglie, che hanno perso i propri cari e che portano nell’anima indelebili segni di ferite impossibili da arginare. A tutti voi giunga la mia più sincera e profonda vicinanza.
Purtroppo, però, tutto ciò non è bastato.
I numeri, infatti, parlano chiaro: solo nei primi sette mesi del 2021 hanno perso la vita sul posto di lavoro 677 persone. La maggior parte dei decessi è stata registrata al Sud e al Centro Italia. Nel 2020 le vittime sui luoghi del lavoro sono state quasi 1500: un numero spaventoso se si pensa anche alle chiusure che le aziende hanno subito per la pandemia. Numeri dietro cui si celano volti, storie, dolori infiniti e vuoti incolmabili, spesso accompagnati da domande alle quali solo la magistratura può fornire delle risposte.
Sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro l’attenzione deve essere mantenuta alta. In questi anni sono state adottate nuove leggi e inasprite le relative sanzioni sperando in un’azione deterrente e in un freno ad un fenomeno che rappresenta, di fatto, una piaga sociale. Passi importanti sono stati compiuti ma occorre concentrarsi ancora sulle azioni da realizzare per evitare che i luoghi di lavoro diventino scenario di morte.
La tutela delle lavoratrici e dei lavoratori passa per il rispetto delle leggi in vigore nel nostro Paese. Laddove non c’è rispetto delle leggi, lì dove l’illegalità e l’inerzia fanno da padrona, non c’è rispetto del lavoro dei singoli e delle loro vite.
Purtroppo, l’emergenza sanitaria che ha attanagliato anche il mondo del lavoro in questi ultimi 19 mesi, ha certamente messo a dura prova il sistema di prevenzione messo in atto in questi anni attraverso l’introduzione di una normativa sempre più stringente. E negli anfratti delle difficoltà si sa che si insinuano più facilmente le irregolarità.
Proprio in questi giorni il Presidente del Consiglio, nel lanciare il patto sociale per la rinascita del Paese, ha ribadito la centralità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori annunciando una serie di provvedimenti che si intendono adottare per rafforzare la salute e la sicurezza sul lavoro: accelerazione del percorso per l’assunzione di 2.300 ispettori del lavoro, rafforzamento delle attività di formazione e prevenzione, creazione di una banca dati unica tra Inail, Ispettorato del lavoro e Asl in contrasto agli incidenti sul lavoro, sanzioni ancora più aspre per le imprese irregolari.
Ora è il momento di scegliere da quale parte stare: se con chi gioca con la salute e la vita dei suoi dipendenti o con chi, invece, fa di tutto per garantire la sicurezza di chi offre la propria prestazione lavorativa.
Nel nostro Paese abbiamo milioni di realtà lavorative che rappresentano veri e propri punti di eccellenza: datori di lavoro che pongono gli interessi dei singoli prima del profitto personale. A loro le Istituzioni devono guardare con orgoglio e contrastare, con fermezza, chi invece pone in essere comportamenti impropri e pericolosi.
A tal proposito è importante che ci sia un vero e proprio risveglio delle coscienze e un atteggiamento comune di condanna per chi non si attiene alle norme.
Giornate come queste, momenti di confronto come questi servono per accrescere la consapevolezza in tal senso, diffonderla e far sì che ognuno – a partire dai datori di lavoro fino ai singoli lavoratori – faccia la propria parte ricordando sempre che i confini tra lecito ed illecito sono chiari: bisogna, solo, in piena coscienza, scegliere da quale parte stare.
E in questo percorso di consapevolezza, figure come quella del Comitato sono essenziali: continuate ad abbattere il muro di silenzio. E ricordate che non siete soli: le Istituzioni e i cittadini che improntano la loro vita nel rispetto della legge sono al vostro fianco.