Quello degli ultimi giorni è un altro importante passo avanti in tutta Europa nella lotta antimafia, anticorruzione, antiterrorismo e contro altri reati gravissimi.
È entrato, infatti, in vigore il regolamento europeo che permette ai nostri giudici di vedersi riconosciuti dalle autorità straniere sequestri e confische di beni situati all’estero. Tra questi, anche i patrimoni accumulati dalla criminalità organizzata grazie a investimenti apparentemente leciti, ma fatti riciclando i soldi sporchi. In generale, i beni confiscati possono pure essere venduti e il denaro può essere utilizzato per risarcire le vittime dei reati. Siamo davanti a una grande innovazione.
Nella scorsa legislatura avevamo inserito nella relazione conclusiva della Commissione Antimafia, di cui facevo parte anch’io, la richiesta di una disciplina più forte e stringente sul reciproco riconoscimento delle confische. E la stessa delegazione del MoVimento 5 Stelle al Parlamento europeo si era molto impegnata per potenziare questo regolamento, inserendo nel suo campo di applicazione anche le misure preventive italiane.
La lotta antimafia è un’azione quotidiana, e ognuno può offrire il proprio contributo. Noi continuiamo a fare del nostro meglio in tutte le sedi dove rappresentiamo i cittadini e le loro esigenze di legalità, giustizia, sicurezza.