I numeri della pandemia restano alti: quasi 20mila nuovi casi in Italia (19.978 per la precisione) e più di 1.800 in Sicilia, stando agli ultimi dati. I morti totali ieri erano 483 (fonte OPENDATADPC). E ci aspettano ancora settimane molto impegnative.
Lo so, siamo stanchi di sentire queste notizie, anzi di viverle. Ma fortunatamente, grazie ai progressi della scienza, adesso abbiamo un’arma in più, la più forte: il vaccino. Ai tristi numeri quotidiani della pandemia possiamo aggiungere quelli incoraggianti delle persone vaccinate. Ad oggi abbiamo superato abbondantemente il mezzo milione nel nostro Paese e i numeri continuano a salire (Report Vaccini). Lo sforzo deve essere quello di continuare a rispettare regole pesanti per la nostra socialità, ma essenziali per salvare vite umane e contenere i contagi. Teniamo duro ancora un po’.
L’altro aspetto di vitale importanza è l’economia. L’Agenzia delle Entrate ha completato l’invio di tutti i bonifici automatici per i ristori del decreto Natale: 628 milioni di euro che fanno parte degli oltre 10 miliardi di ristori dall’inizio dell’emergenza. Durante il 2020 il governo, tra interventi più incisivi e azioni da migliorare, ha comunque dato risposte sempre più veloci. Ma non basta per recuperare il danno enorme che le attività hanno subìto, ne siamo perfettamente consapevoli: per ritornare a livelli normali abbiamo bisogno che la nostra economia giri al massimo.
Per farlo, c’è uno strumento che per l’economia ha – permettetemi la forzatura – lo stesso effetto che ha il vaccino sulla crisi sanitaria: il Recovery Fund.
L’Italia, attraverso il suo governo, ha lottato per ottenere questi fondi. Per far cambiare idea ai più scettici, per avere finalmente un’Europa solidale. Adesso non dobbiamo perdere l’occasione, non ce lo possiamo permettere: non presentare il piano italiano degli investimenti per il Recovery sarebbe uno schiaffo a milioni di cittadine e cittadini che hanno bisogno di queste risorse per ripartire.
Il documento sarà sottoposto a breve alle forze di maggioranza per l’approvazione. Finora siamo nei tempi previsti per avere il via libera e iniziare a costruire la ripartenza grazie a queste somme. Ci vuole responsabilità, siamo in un momento decisivo per l’avvio del rilancio del Paese. Per fare ingranare di nuovo la marcia a commercianti e imprenditori, per supportare lavoratori e famiglie. Per potenziare la Scuola, per migliorare la Sanità, per accorciare le distanze tra Nord e Sud. Per innovare e puntare su green e digitale.
Davanti a questa nuova sfida tutti i ‘pezzi’ del Paese, politica compresa, devono stare assieme. Si dialoga, e se ci sono problemi si affrontano, si risolvono velocemente e si va avanti. Ma un blocco, proprio ora, sarebbe inspiegabile e intollerabile.
Non molliamo, non cediamo alla sfiducia e crediamo sempre nelle nostre risorse. La politica, dal canto suo, continui a lavorare a testa bassa per gli interessi sacrosanti degli italiani. Forza!