Nel sostenere con convinzione il SÌ al referendum e tagliare definitivamente il numero di deputati e senatori c’è, non ultima, anche una ragione economica: con questa riforma lo Stato risparmierà circa mezzo miliardo a legislatura.
Avrete sentito fare l’esempio del caffè: ‘si risparmierebbe l’equivalente di un caffè all’anno’, dicono alcuni. Lo trovo assurdo. Fare così i conti, questo sì, è davvero populista. Assomiglia al calcolo fatto, in maniera sbagliata, grossolana e propagandistica, da Salvini quando, nel periodo del lockdown, il Governo ha stanziato le risorse per permettere ai cittadini meno abbienti di fare la spesa.
Ricordate? Salvini ha suddiviso l’ammontare degli aiuti per il numero totale di italiani, senza considerare che non ne avevano bisogno tutti i 60 milioni di cittadini. E così anche in questo caso c’è chi parla di un risparmio di 1,35 euro a cittadino. Sbagliato! Il conto si deve fare in modo unitario, prevedendo di impiegare queste somme – ripeto, circa mezzo miliardo a legislatura – nel loro complesso per cause di interesse collettivo.
In definitiva, quindi, nemmeno queste contestazioni reggono. Ho piuttosto come l’impressione che i veri populisti siano coloro che fanno finta di difendere le ragioni del NO nell’interesse di tutti i cittadini, quando invece il vero motivo che li spinge a contrastare il taglio è tutelare lo status, anche economico, di pochi privilegiati.
Diffidiamo da queste trovate-spot per negare l’evidenza della bontà e della necessità di questa riforma. Approfondiamo invece le argomentazioni che sostengono il SÌ e il taglio del numero dei parlamentari, argomentazioni portate avanti anche da esperti e costituzionalisti di tutto rispetto.
Il 20 e il 21 settembre saranno proprio i cittadini ad avere l’ultima parola su questa riforma che appartiene al Paese intero e che aspettiamo da decenni. È arrivato il momento, #IoVotoSì!
circa 24000 al mese per 14 mensilità per 375 per 4 anni fa in effetti mezzo miliardo.
in 4 anni, sono 1 miliardo e 250 milioni l’anno. su sessanta milioni di italiani, di caffè ce ne escono una ventina, ma è vero che il conto non è corretto, se escludiamo i bambini, i malati, gli anziani che il caffé se lo fanno in casa, direi almeno un caffé a settimana ci sta.
Più seriamente, pensiamo a 10 milioni di famiglie: sono 500 euro; puoi dare un tablet a famiglia, o magari due alla metà delle famiglie che non se lo possono permettere in modo da consentire a tutti di seguire la scuola durante i futuri lock down.
Ma è veramente serio ciò? mezzo miliardo? quando girano titoli di stato per centinaia di miliardi? se servono i soldi dobbiamo risparmiarli sulla democrazia?
Certo, se i partiti metto in lista Razzi, Scilipoti, e complottisti vari alla Cunial … datemi Stalin!
Ma siccome non è che riducendo gli eletti diminuisci la probabilità che in lista non vengano messi degli incapaci, o abolisci il legislativo e lasci tutto in mano all’esecutivo, o investi in democrazia.
e i soldi vuoi prenderli proprio dalla democrazia? imponi il cartellino! i 24000 euro li suddividi nelle giornate di presenza obbligatoria, diciamo per non esagerare 150 all’anno? non timbri la giornata (completa!), non prendi l’equivalente 24000/150= 160 euro.
O guadagni in soldi o guadagni in democrazia (almeno sono presenti).