Sono convinto che sia proprio nei momenti più duri, come quello che stiamo vivendo, che nascono le opportunità.
Il Sud non deve più essere visto come la palla al piede d’Italia, ma come un progetto.
Il progetto su cui puntare, oserei dire. Negli ultimi tempi, con il MoVimento 5 Stelle al governo, abbiamo già avviato tante iniziative per il Mezzogiorno: dal nuovo Resto al Sud agli incentivi nazionali, che acquistano ancora più peso se sfruttati da Roma in giù; dai 150 milioni di credito d’imposta per investimenti in aree meridionali alla promozione delle eccellenze del Made in Italy, anche con il nuovo Patto per l’Export.
Adesso è il momento della svolta. Avere ottenuto una risposta così massiccia dall’Europa è stata una grande conquista.
Ma da sola non basta: occorre, da una parte, sviluppare una progettualità senza precedenti e dall’altra non commettere più gli errori che ci hanno portato, negli anni, a perdere una grossa fetta dei contributi UE, proprio al Sud.
Il momento è adesso. Investire, riformare, innovare devono essere le parole d’ordine. In molti casi fare, partendo da zero, quello che gli altri non hanno mai avuto il coraggio di fare.
Ripensare al Sud come paradigma dell’Italia nel mondo, questa è la sfida.