Il primo provvedimento economico di questo governo è una guerra al precariato, alla burocrazia, a chi fa scappare il lavoro dall’Italia, al gioco d’azzardo!
Undici articoli che rimettono al centro le persone con le loro difficoltà quotidiane: di trovare un lavoro, di mantenerlo, di percepire uno Stato amico, di programmare il futuro con serenità. Ecco la dignità che questa misura porta nel nome. E che sfugge evidentemente a quanti la criticano.
All’ex premier Gentiloni, che definisce il decreto un ‘ostacolo al lavoro’, rispondiamo dati alla mano: durante il suo governo sono calati in Italia i contratti di lavoro stabili, mentre gli unici a crescere sono stati quelli precari: nel 2017 l’84% del totale delle nuove attivazioni sono state a termine. I governi Gentiloni e Renzi sono responsabili di una deregolamentazione selvaggia del mercato del lavoro e del conseguente arretramento per quanto riguarda i diritti dei lavoratori. Noi vogliamo rimediare al fallimento del Jobs Act.
Il decreto Dignità chiude l’epoca degli abusi sui contratti a termine, aumenta le penali per i licenziamenti e sanziona le imprese che portano il lavoro fuori dall’Italia. Norme di buonsenso e di civiltà.
È solo il primo capitolo di una fase politica completamente nuova.