STRAGE VIA D’AMELIO: IL TRIONFO DEL DEPISTAGGIO
“Anno dopo anno la ricerca della verità sulla strage di Via D’Amelio diventa sempre più difficile, ostacolata da ampi e convergenti interessi di apparati anche all’interno dello Stato. Questa è l’unica verità che possiamo affermare con sicurezza nel 25esimo anniversario della morte del giudice e degli uomini della sua scorta. Una carneficina, i cui mandanti ancora oggi non sono stati identificati. Siamo al processo Borsellino quater ed è indubbio che sia una vittoria di chi ha depistato, di chi ha avuto interessi e ne ha ancora oggi nel coprire tutti quegli interessi convergenti che vedevano nella morte di Borsellino un risultato da raggiungere”.
I membri del Movimento 5 Stelle della commissione Antimafia non accettano la retorica che ogni anno si ripete uguale: “Non cediamo al ricatto del tempo che passa, non cediamo di fronte al fatto che un’intera nazione dovrebbe pretendere verità e invece bolla come archeologo della Giustizia i magistrati che cercano ancora di fare luce sulle bombe del 1992, sulla Trattativa Stato Mafia. Non possiamo che condividere quanto affermato dalla figlia di Borsellino, Fiammetta, che denuncia un isolamento, una volontà di dimenticare sempre più forte. Ieri è stata distrutta la stele dedicata a Livatino, prima la statua di Falcone, segnali inquietanti in una terra che sa che questi sono segnali gravi. Non retrocediamo di un passo, sappiamo di essere pericolosi come ha affermato Graviano, indicando uno dei nostri portavoce, perché la nostra lotta in Parlamento sarà costante nel rafforzare il 416 bis, così anche il 416ter e non ammetteremo mai nessun beneficio per i mafiosi che sono un mero utile strumento in mani raffinate. Ogni anno che trascorre deve rafforzare la volontà di verità e non indebolirla, solo così si preserva la memoria”.