“A proposito di videogiochi”: il futuro dei videogame tra arte ed opportunità

11 Ottobre 2015

La scorsa settimana sono intervenuto, a nome di tutto il MoVimento 5 Stelle, al Convegno “A proposito di videogiochi” che si è svolto alla Camera dei Deputati e che ha avuto come tema principale le “riflessioni, proposte e osservazioni sul mondo dei videogame in Italia”. E’ stata la VII Commissione – Cultura, Scienza e Istruzione ad organizzare questo bel pomeriggio, ricco di interventi e spunti di riflessione, dopo che il gruppo Scelta Civica per l’Italia ha deposto una proposta di legge.

In particolare, si tratta di alcuni punti fondamentali che vanno dal divieto di vendita ai minori di videogiochi vietati ai minori all’ubicazione nei negozi dei suddetti videogiochi in uno scaffale a parte non accessibile ai minori, dalla pubblicità vietata all’introduzione di sanzioni salate (dai 15.000€ ai 100.000€) per chi viola tali disposizioni.

Insomma, il principio base è che, secondo Scelta Civica, i videogiochi fanno più male di alcol e sigarette (per cui le sanzioni previste vanno dai 250€ ai 1000€).

Ci sono stati diversi interventi estremamente interessanti, come quelli di Marco Saletta (General Manager della Sony Computer Entertainment), di Bruno Quarta (direttore generale dell’Università degli Studi di Milano) e Luigi Gallimberti (psichiatra dell’Associazione Genitori Attenti).

Vi propongo anche il video del mio intervento come relatore e del mio collega Luca Frusone che è intervenuto dal pubblico.

Ho spiegato come per me sia giusto tutelare i minori, anche se non è possibile responsabilizzare un mezzo, che sia il videogioco, la TV, il cinema, il libro o il fumetto, dei problemi di personalità, di famiglia o, in senso più ampio, della società. Quante persone, come me, prima dei 10 anni hanno giocato a Mortal Kombat e a Resident Evil? Sono diventate persone violente per questo? È possibile ritenere che esista la violenza anche prima dell’invenzione dei videogiochi? Proporre leggi di questo tipo senza un vero studio scientifico alle spalle, a mio avviso, è imprudente.

Non accetto che venga mortificato il lavoro geniale di centinaia di produttori, sviluppatori e artisti in questo modo. Se le istituzioni devono intervenire, che lo facciano in senso opposto, ossia cercando di aiutare ed incentivare il settore. Un settore che può svilupparsi anche in assenza di una rete infrastrutturale degna di questo nome; basta un po’ di banda larga e un po’ di cervello. Il videogioco è un’arte.

Potete visualizzare il video completo del convegno cliccando qui.

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