La continua chiusura della Strada Statale 114 – Orientale Sicula, fondamentale arteria che collega la zona jonica della provincia di Messina, ha una spiegazione ben precisa: l’inefficienza dell’Anas e del Ministero di voler risolvere il problema della caduta dei massi, delle frane e della messa in sicurezza una volta per tutte.
E’ questo il tono dell’interrogazione che ho presentato circa l’ennesima chiusura del tratto stradale della SS114 che insiste a Capo Alì, lo scorso 9 novembre, a causa della caduta di costoni, massi e terriccio.
Quell’arteria stradale che collega i comuni della zona jonica della provincia di Messina risulta di competenza dell’Anas, gestore della rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale, che è anche una società per azioni il cui unico socio è il Ministero dell’Economia. Ogni qual volta la fascia jonica viene interessata da un’alluvione o da fenomeni naturali rilevanti, la SS114 viene interrotta e chiusa, con conseguenti disagi sia per i cittadini residenti sia per tutti coloro che ne usufruiscono quotidianamente. E l’Anas che fa? Invece di provvedere ad adottare sistemi di contenimento definitivi e soluzioni di messa in sicurezza duraturi nel tempo, i responsabili continuano a tamponare le emergenze di volta in volta che si ripresentano. E questo avviene ormai, da 10 anni, con una cadenza periodica abbastanza elevata.
Semplicemente ritengo che questa sia una vicenda insostenibile e, pertanto, ho esortato il Ministero a prendere al più presto dei provvedimenti, considerando anche che stiamo parlando di una strada, la SS114, che è stata altresì dichiarata esser l’ottava più pericolosa di tutta Italia.