Università, FFO e Quota Premiale: una punizione, altro che premio

19 Settembre 2014

Secondo lo schema di Decreto di ripartizione dell’FFO, il Fondo di Finanziamento Ordinario per le università, per l’anno 2014 la “Quota Premiale” aumenterà il suo peso percentuale dal 13.5% al 18%. Si tratta di più di 1 miliardo che, però, verrà ritagliato dal finanziamento di funzionamento ordinario e non da un apposito capitolo di finanziamento dedicato a questo bonus! Quindi per dare lo straordinario ad alcuni atenei si taglia l’ORDINARIO ad altri.

Il problema principale riguarda i criteri secondo cui questa Quota Premiale verrà ripartita. Criteri che, a ben vedere, non faranno altro che accentuare i divari tra le Università del Nord e Università del Sud conducendo ad una situazione paradossale per cui le Università migliori (sulla carta) saranno sempre più attenzionate e finanziate per divenire ancor migliori, mentre le altre subiranno il processo inverso.

Infatti la quota premiale di cui sopra dipende per il 90% dagli indicatori legati alla VQR (Valutazione della Qualità della Ricerca) relativa agli anni 2004-2010, strumento limitato e che non rispecchia a pieno la realtà! Tanto è vero che gran parte della comunità scientifica e accademica si è sempre lamentata a tal proposito parlando di vera e propria distorsione di valutazione. Per non parlare del fatto che siamo sono passati 4 anni dal 2010…

E’ una politica che sta puntando tutto sull’innalzamento dell’eccellenza e non sull’innalzamento dello standard! Vogliono puntare tutto su pochi atenei e far diventare gli altri dei carrozzoni; una nociva creazione di disparità.

Il pericolo concreto, di fatto, è che gli Atenei che secondo i dati VQR risultano meritevoli potranno ricevere finanziamenti e premi per incentivarsi e crescere ancora più. Al contrario, gli altri crolleranno di giorno in giorno.

Il MoVimento 5 Stelle si batterà contro questo strumento che era pensato come un premio ma che si è rivelato una vera e propria punizione.

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