Ieri pomeriggio sono sceso in piazza e mi sono unito al coro di “state uccidendo i nostri malati” per sostenere e dare tutto il mio appoggio alla protesta dei Giovani Medici italiani. [GUARDA QUI]
In questi giorni, da nord a sud, migliaia di loro hanno riempito i fori con striscioni, slogan, manifestazioni e flashmob per rivendicare il diritto alla professione e puntare i fari sull’annoso problema delle scuole di specializzazione e dell’accesso ai corsi di medicina. Seguo questa problematica da inizio legislatura ed è inaccettabile che il Governo non l’abbia ancora risolta. Medici laureati che non potranno specializzarsi per mancanza di borse! Un problema di pochi medici? No, un problema di tutti i pazienti! È un’emergenza che va gestita in fretta, ma bisogna anche fare in modo che non si ripresenti in maniera periodica. Per questo lo scorso 5 marzo, sul Sistema Operativo LEX, è stata caricata una mia proposta di legge sulla “rimodulazione dei metodi d’accesso ai corsi a numero programmato” che potete leggere al link [QUI] Con questa richiedo, in breve:
– l’introduzione del modello francese (test d’ingresso alla fine del primo anno accademico);
– la designazione dei posti in base al fabbisogno nazionale (aumento del numero dei posti disponibili);
– numero di borse per le scuole di specializzazione di area sanitaria pari al numero di laureati in medicina dello stesso anno (diritto alla specializzazione).
In tantissimi mi avete scritto per dare i vostri suggerimenti e le vostre proposte. Tra pochi giorni finirò di analizzarli tutti, stilerò una relazione finale e apporterò le dovute modifiche avvalendomi di quel che mi avete inviato.